Il ruolo sottomesso è certamente un ruolo forte. Sapersi costringere non solo a
subire, ma soprattutto ad
accettare umiliazioni e sofferenze è una palestra non indifferente per la personalità. Benché appaia come una contraddizione, in realtà
la forza della personalità del sub è anche caratteristica molto ricercata dal Dom, per il semplice motivo che maggiore è la validità del sub maggiore il piacere nel piegarlo. Ora, vi sono molte espressioni in cui questa forza può essere manifestata dal sub nel corso di una sessione o di un tipo più ampio di rapporto BDSM. Alcune di queste espressioni si possono definire adeguate al ruolo, altre molto meno
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In termini generali, si può dire che ogni manifestazione del sub che suggerisca senza arroganza e in assoluto rispetto della volontà decisionale del Dom è considerabile adeguata al ruolo. Sta in gran parte al Dom e alla sua sensibilità individuare i segnali di autonomia del sub e fargli sentire chi ha il comando del timone. In termini specifici vediamo una serie di esempi di
dominazione dal basso.
DISOBBEDIRE

Talvolta durante un gioco possono apparire manifestazioni piuttosto palesi di
limitata ribellione, come eseguire male un ordine o disobbedirvi del tutto. Questo atteggiamento
può anche rientrare nel gioco ove sia confessato (ed eventualmente punito) mentre certamente non vi rientra se la disobbedienza viene totalmente nascosta al Dom. Quando un sub disobbedisca volontariamente per poi nasconderlo al Dom il vissuto BDSM va bellamente a farsi friggere, considerato che si suppone il rapporto BDSM abbia base sulla fiducia e sulla volontà di vivere le situazioni che si concorre a creare. Inoltre tavolta il disobbedire o obbedire in maniera incompleta
può essere un modo di provocare punizioni, e quindi in definitiva un tentativo per determinare il comportamento del Dom. Alla sensibilità dei Dom che si trovino in simili situazioni la scelta di come far capire al sub che a comandare sono
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RICHIESTE

Un altro veicolo esplicito tramite cui i sub spesso cercano di influire sull'andamento della sessione è la semplice richiesta. Anche qui però abbiamo ben diversi generi di richieste.
C'è una grande differenza tra una pretesa e una supplica. Un sub che proponga al Dom di fare questo o quel gioco, o di farlo più o meno forte è ben altra cosa di un sub che chieda anzitutto il permesso di fare una supplica, poi la faccia con assoluta umiltà e in ogni caso non parta dall'idea che il Dom debba tenere in considerazione la sua supplica. Un consiglio che ci permettiamo di elargire ad eventuali sub è questo: come ogni altro tipo di rapporto, il gioco BDSM è uno scambio di emozioni. Quando desiderate qualcosa, cercate di farlo capire al Dom e di rendergli gradevole condurvi a fare ciò che desiderate, in modo da lasciare che sia lui a condurre il gioco. E se vi troverete a desiderare qualcosa (che sia di poter leccare i piedi del Dom, avere il permesso di masturbarvi o potere fare l'amore poco conta) in modo tanto intenso da voler davvero farne richiesta
prima che vi sia offerto, cercate almeno di offrire in cambio qualcosa cui sapete il Dom tiene moltissimo. Specie se è qualcosa che vi fa soffrire molto o vi riesce particolarmente difficile. Questo atteggiamento vi garantirà spesso di venire accontentati nelle vostre richieste, se non fate l'errore mentale di aspettarvi che vi sia dovuta una "ricompensa" per gli sforzi sostenuti. Ciò che fate lo fate per il piacere e la soddisfazione del Dom, non per la vostra. Quando esprimete un desiderio accettate il fatto che vi possa venire negato o imposto in maniera sgradevole. E in ogni caso, non scordatevi di ringraziare
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FORME DI 'PRESSIONE'

Esistono poi anche molti
tentativi subdoli di assumere il controllo della situazione dal basso. Spesso si tratta di provocazioni, esplicite e implicite. Una provocazione esplicita può essere mettersi a ridere mentre il Dom sta applicando una punizione, o dare segni di noia. Ma persino
ringraziare o esprimere
frasi di incoraggiamento come "
si, più forte" o "
posso reggere ancora molto di più" possono essere fuoriluogo da parte del sub. Altro non sono che modi per indicare gradimento al Dom e quindi invitarlo a proseguire. Ad una festa BDSM che organizzai nell'ottobre del '97 finii tra le grinfie fatate di
una splendida Mistress austriaca. Dopo avermi frustato per un bel po' mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio:
Do you had enough, sweetye? (
ne hai avuto abbastanza dolcezza?). In quel caso lei mi stava dando occasione di chiedere di fermarsi. È un ottimo metodo per
offrire al sub la possibilità di esprimere il suo stato d'animo senza rompere il clima. Io in realtà mi sentivo dispostissimo a sopportare molto di più, ma se le avessi risposto una cosa tipo: "
se sei stanca fermiamoci pure" avrei messo in discussione la sua superiorità, praticamente costringendola a mostrarmi che poteva frustarmi per altre due ore. Potevo risponderle anche "
no, posso sopportare ancora", ma anche così lei sarebbe stata parzialmente impegnata a proseguire. Le risposi sorridendo: "
As You wish, Mistress" (
Come desideri tu, Padrona). In questo modo declinai ogni velleità di decidere dandole nel contempo il segnale che potevo andare avanti. Ma anche se avesse smesso lì non avrebbe perso un briciolo del suo potere su di me.
Espressioni più subdole sono fingere di non poter sopportare certi stimoli in anticipo sui limiti effettivi per fare fermare il Dom a piacere, o commettere errori appositamente per farsi punire più duramente. Falsare questi segnali può portare però ad una mancanza di fiducia del Dom verso i segnali e può rivelarsi assai pericoloso. Un Dom che capisca che il sub segnala sempre con largo anticipo i propri limiti può arrivare ad ignorare reali segni di disagio del sub. Okkio schiavetti/e! I tentativi di controllo hanno forme infinite: un sub può condizionare lo svolgimento di una sessione basandosi sulla creazione dellambiente e sugli accessori disponibili. Regalare certi accessori o arredare una camera in un dato modo può fortemente condizionare il Dom e portare lo svolgimento della scena verso terreni prediletti al sub. Un modo più sottile e direi onesto da parte del sub per far sapere al Dom che cosa desidera può essere lindicazione di fotografie, scrivere una novella o raccontare di situazioni o simboli vissuti o immaginati. Lonestà del sub sta poi nel lasciare che sia il Dom a decidere in che misura recepire tali stimoli e in che misura ignorarli.
MOTIVAZIONI

Le motivazioni che portano un sub a cercare di controllare dal basso possono essere di due tipi: la
frustrazione nel sentire che il Dom non percepisce i propri gusti e limiti oppure la semplice
voglia di tenerlo sotto controllo affinché egli realizzi le fantasie desiderate dal sub (spesso nei modi e nei tempi che il sub desidera). Nel primo caso come abbiamo visto
cè modo e modo di portare allattenzione del Dom i propri desideri. Con onestà e molta umiltà si può anche dal basso contribuire ad una ottima intesa BDSM senza nulla togliere alla validità del rapporto D/s. Ove lintesa con un Dom non sia soddisfacente, il sub può anche semplicemente chiudere il rapporto in piena libertà e cercare altrove Dom più compatibili alle proprie aspettative. Nel secondo caso invece il sub può trovarsi un Dom molto sensibile e che gradisca la lotta per il dominio anche su questo terreno.
Ove applichi efficacemente mezzi di persuasione su Dom di poca esperienza e/o sensibilità verso queste dinamiche otterrà una farsa più che una reale situazione BDSM.
COME LA GESTISCO IO

Personalmente, come Dom, se non percepisco la
piena sincerità da parte della schiava non ho alcun interesse a giocarci. Il mio modo per risolvere il dilemma della dominazione dal basso lo rivolgo verso la stessa sub. In pratica le chiedo (e non senza gentilezza) di mostrarmi chiaramente i suoi limiti, e poi la porto in modo dolce ma spietato a superarli. Ma non la obbligo mai io.. La porto a costringersi a superarli per compiacermi, tenendomi sostanzialmente fuori dal gioco fino a che non riesce da sola a piegarsi… In queste condizioni
mentire per lei non avrebbe senso perché mentirebbe a sé stessa, non a me. E cercare di ottenere controllo non avrebbe senso parimenti perché il controllo lo esercito fuori dalla sua portata, lasciandole in realtà da gestire se stessa. Non mi arrogo il diritto di sapere quali siano i suoi limiti, e lei si trova a doverlo scoprire senza sconti o possibili fraintendimenti. E dopo che lo ha fatto, quando ha superato un suo limite, la punisco nel modo più crudele che riesco a immaginare per lei. Dovrò pur ringraziarla dei suoi sforzi no?
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